Uno smash journal realizzato con materiali di scarto: ecco il tutorial fotografico.

Ciao! 
Vi capita mai di scarabocchiare le vostre pagine dell'agenda o i margini della rivista che state leggendo o infine di mettere baffi e ributtanti nei pelosi alla modella in copertina? Ebbene, se lo avete fatto, sappiate che avete "SMASHATO". Un nuovo verbo e una forzatura grammaticale per descrivere in italiano quello che le nostre amiche anglosassoni hanno battezzato come SMASH, ossia lo SCARABOCCHIO AVANZATO. Ecco a cosa serve uno smash book (smash journal) a scarabocchiare. A dirla tutta non solo a questo, ma anche incollare, strappare, applicare, dipingere, ricalcare, embossare e tutto quanto la fantasia vi ispiri, senza la paura di "pocciare", anzi, il "poccio" è parte integrante dello smash. Quindi, se smashate, vi dedicate un puro momento di libertà creativa senza confini e regole e questo fa dello smash un passatempo terapeutico. 
Oggi vi faccio vedere uno smash book che ho realizzato qualche tempo fa prevalentemente con materiale di scarto, vecchie carte inutilizzate, stampe, fotocopie, prove per sfondi, carte veline e cartone della pizza per la copertina. Nel realizzarlo ho voluto fotografare i passaggi salienti allo scopo di realizzare un tutorial da condividere e anche per farvi vedere che sì, è vero, il quaderno serve a scarabocchiare, ma per realizzarlo ci vuole impegno e tecnica. Come sempre se sono stata poco "Chiara" e/o avete dubbi non esitate a commentare qui sotto e sarò felice di dare il mio contributo alla discussione!






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